La famiglia d’origine di uno dei coniugi e’ sempre più motivo di contrasti matrimoniali.
Uno dei motivi che sempre più spesso portano a separarsi è l’ingerenza e invadenza dei suoceri nella vita familiare e di coppia, nell’educazione dei figli e nella gestione della casa familiare, tanto che i Giudici sono chiamati a valutare quanta incidenza possa avere nella crisi di una coppia la presenza invadente della famiglia di origine ai fini di addebitare la separazione al coniuge troppo attaccato ai propri genitori.
Con la recente sentenza n. 7112/21, la Corte d’appello di Roma ha chiarito che uno stretto rapporto tra un coniuge e la propria madre è causa di addebito della separazione solo se si dimostra che l’imposizione della presenza e delle decisioni della suocera nella vita coniugale e’ stata causa diretta della intollerabilità della convivenza matrimoniale.
Il problema è abbastanza diffuso, anche perché e’ pressoché inverosimile “eliminare” i rapporti con le famiglie d’origine.
Basti pensare al ruolo attivo che sempre più spesso sono chiamati ad avere i nonni nella gestione della vita dei nipoti, alle coppie che abitano nello stesso stabile dei nonni, ovvero che, per questioni economiche o di esigenze di salute, sono costrette a convivere con un genitore del coniuge.
La Cassazione, peraltro, qualche anno fa già aveva ritenuto legittimo l’allontanamento dalla casa familiare per il coniuge vittima delle oppressioni della suocera, convivente con la coppia nello stesso immobile.
Lo Studio Legale de Belvis potrà aiutarvi a valutare e a capire se sia o meno percorribile la strada della richiesta di addebito della separazione al coniuge ritenuto troppo “mammone”.
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